Il 13 dicembre 1545 si apre il Concilio di Trento, indetto da Papa Paolo III, con l’obiettivo di venire incontro alle spinte riformatrici della Chiesa di Roma. La sua conclusione, diciannove anni e tre papi dopo, sancisce l’impossibilità di ricomporre lo scisma protestante e di ripristinare l’unità della Chiesa.
Alla fine del 1500, il clima politico italiano è avvelenato dalle divisioni tra le varie fazioni della corte papale, favorevoli o contrarie a quanto è stato deciso nel Concilio di Trento. Due i partiti in lotta: i francesisti e gli spagnoli. L’inquisizione reprime ogni forma di eterodossia. Un gruppo di artisti e di uomini di scienza, da Firenze a Roma, da Napoli a Milano, decide di ribellarsi alle regole del Decoro stabilite per pittori e scultori e all’Indice dei libri proibiti. A Firenze agisce Cecco, abile quanto anticonformista scultore, famoso per le sue opere che rasentano l’eresia a causa dei soggetti licenziosi e provocatori. Cecco ha un allievo, Furio degli Argini, abile ma pacifico spadaccino, che vive una storia d’amore con Angiolina, bella cortigiana legata alla rete dei ribelli.
Dopo una prima grande repressione a Firenze, Furio viene inviato a Roma per contattare e aiutare alcuni membri dell’organizzazione, riuniti in un’Accademia di intellettuali irregolari, il Tarlo, che hanno il compito di stampare e diffondere un libello contro le regole del Concilio.
In una città eterna agitata da intrighi e passioni, Furio entrerà in contatto con l’ambiente artistico in cui si muove Caravaggio, diventando amico e compagno di bagordi di una variopinta e scarmigliata compagnia che ruota intorno al grande pittore e su cui vigila con discrezione il protettore e mecenate di Caravaggio, il cardinale Del Monte, ambasciatore dei Medici alla corte papale. È contro quest’ultimo che la parte spagnola dell’Inquisizione ordisce il complotto infiltrando tra le fila dei ribelli alcune spie, col compito di fomentare la rivolta.
Straordinario affresco storico e appassionante narrazione di avventura, amore e intrighi.